Javier Marías: L’uomo sentimentale

Javier Marías

L’uomo sentimentale (El hombre sentimental , 1986)

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“L’uomo sentimentale è una storia d’amore in cui l’amore non si vede né si vive, ma si annuncia e si ricorda”, scrive Javier Marías in una nota a fondo libro, perché l’amore ha sempre una proiezione immaginaria.

La vicenda tratta un seducente triangolo amoroso tra un cantante d’opera, un ambizioso banchiere e la sua bellissima moglie. È il tenore lirico a narrare la storia, avvenuta anni prima e rievocata in un sogno e in tutto il romanzo sogno e realtà sono mescolati con grande maestria: «tenterò di raccontare quel che è accaduto e il sogno di quel che è accaduto, dato per acquisito il non poterli distinguere».

Il cantante è a Madrid per una tournée teatrale e durante il viaggio in treno, s’imbatte in tre singolari persone, che ritroverà poi nel suo stesso albergo di lusso: l’autoritario signor Manur dalle mani piccole e settecentesche, sua moglie Natalia, donna malinconica e misteriosa, e un terzo tipo, di nome Dato, che scoprirà in seguito essere l’accompagnatore discreto della donna.

Anche questa volta Marías non rinuncia a riferimenti del mondo shakespeariano (presente in tutti i suoi romanzi che ho letto), perché il tenore è chiamato a interpretare Cassio nell’Otello di Verdi, anche sulla scena quindi troviamo uno dei più famosi triangoli amorosi.  La narrazione alterna momenti del presente a frammenti di storia passata, lo stile affascinante Marías ci avvolge in un’atmosfera onirica ed evocativa.

Attraverso la voce del protagonista conosciamo la sua solitudine forzosa, obbligata dai continui spostamenti imposti dal suo lavoro, partecipiamo alle intime riflessioni sui temi di amore e morte così cari allo scrittore, e siamo in qualche modo portati a designare lui come “uomo sentimentale”.

Marías però ha in serbo per il lettore molto altro e la conclusione della vicenda, a lungo ritardata dal narratore, sospesa tra il detto e il non detto, è svelata con grande abilità, in un finale toccante.

Un romanzo che si rivela riuscito da tutti i punti di vista: lo stile, la costruzione della trama, la scelta dei personaggi. Bellissimo, lo consiglio.

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