Franny e Zooey

JEROME DAVID SALINGER
Franny e Zooey  (titolo originale: ‘Franny e Zooey’, 1961)

18frannyZooeyPubblicato per la prima volta nel 1961, l’ho scoperto grazie al film documentario ‘Salinger’ sulla vita dello scrittore statunitense visto al cinema nel maggio scorso. L’ho trovato straordinario e credo sia ingiusta la scarsa popolarità accordata all’opera, oscurata dal successo planetario de  ‘Il giovane Holden’.

Più che un romanzo si tratta in realtà di due racconti separati ma interconnessi, dedicati a due dei  componenti della famiglia Glass, per l’appunto Zooey e Franny, ultimi della nidiata di sette figli dei coniugi Glass. Siamo di fronte a ex bambini prodigio dalla brillante intelligenza, tutti e sette hanno infatti partecipato al programma radiofonico “Ecco un bambino Eccezionale“, dando prova della loro genialità: leggevano Dostoevskij a sei anni, parlavano 5 lingue, conoscevano  latino e greco antico. Altra premessa obbligata: Seymour e Buddy i due maggiori, sono stati per tutti i fratelli minori, guide spirituali, iniziatori alla cultura e  alla letteratura e supremi  educatori: nessun libro è stato letto, nessuna azione  è stata fatta senza la loro approvazione.

Non c’è una trama canonica nel libro, Salinger ci introduce nell’intimità di casa Glass nel momento in cui la ventenne Franny  sta attraversando una profonda crisi spirituale causata probabilmente dalla lettura di un libro (Racconti di un pellegrino russo) trovato in camera del fratello Seymour, morto suicida. Nel secondo racconto l’attenzione si sposta sul bellissimo  Zooey, aspirante attore, immerso nella vasca da bagno e intento a  leggere per l’ennesima volta una lettera datata e sgualcita del fratello Buddy. Il momento di quiete viene disturbato dall’ingresso invadente della madre Bessie che sfoga tutta la sua  preoccupazione per la piccola  Franny: da giorni vegeta sul divano senza parlare ne’ mangiare,  fissando il soffitto e muovendo le labbra senza alcun suono. Incurante delle lamentele di Zooey che si vede defraudato di un momento piuttosto privato, la madre (seduta sulla tazza) si accende una sigaretta dopo l’altra, lamentando il fatto di non riuscire a  rintracciare Buddy (che è senza telefono perché vive come un eremita) perchè di sicuro, col suo ascendente, potrebbe far uscire Franny dallo stallo depressivo.

Ovunque nelle pagine si percepisce il profondo legame che tiene uniti i componenti della famiglia Glass, in particolare il rapporto speciale dei fratelli minori con il maggiore Buddy e con il fantasma di Seymour, presente nei loro pensieri e discorsi come se fosse ancora vivo. Bellissime le scene, da gustare come  fossimo a teatro: Franny a colazione insieme  al suo mediocre fidanzato Lane, in una conversazione che preannuncia la crisi nervosa;  Zooey e la madre chiusi nel bagno a decidere sul da farsi «parlaci almeno tu»; poi Zooey e Franny in soggiorno, la ragazza stesa sul divano sotto un plaid insieme al gatto, con un raggio di sole che illumina il bordo della sua coperta e Zooey che steso sul pavimento  tenta di ammansirla (Franny dalla sua posizione vede solo la suola delle scarpe del fratello). Franny, alla continua ricerca della perfezione, si sente in colpa per i giudizi caustici che esprime su ogni persona con cui ha a che fare. Il bagaglio di essere persone eccezionali è pesante da portare e nella conversazione si avverte un misto di risentimento ed ammirazione verso i due fratelli maggiori, che li hanno entrambi plasmati a loro piacimento.

Un romanzo dallo stile impeccabile, dominato dalla potenza delle parole , una narrazione fatta di dialoghi intensi e incredibilmente belli, ricchi di citazioni, cultura, saggezza orientale, senso religioso della vita. Ogni riga ha un potere straordinario di suggestione.  A mio parere l’intensità dei  sentimenti, la tenerezza e  la poesia emanata dalle pagine è  (se possibile) superiore a “Il giovane Holden”. Lo consiglio vivamente.

Alcune curiosità
I due racconti sopra citati sono solo due pezzi di un mosaico che ricompone la famiglia Glass, a cui Salinger dedicherà un altro romanzo ‘Alzate l’architrave, carpentieri e Seymour. Introduzione’ . In particolare il suicidio di Seymour è narrato  in “Un giorno ideale per i pescibanana”, pubblicato nella raccolta “Nove racconti”.

Questa voce è stata pubblicata in RECENSIONI LIBRI e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.