ROMANZO & IMMAGINI

copPiccola

 

Brani estratti dal romanzo “Il fossile vivente e la donna dai capelli color mogano” di Fabiola Gravina – Guerra Edizioni

 

[PAGINA 1]

chinottoLa prima volta che l’ha vista era seduta al tavolo d’angolo, aveva il gomito poggiato al tavolino e la mano infilata nei capelli color mogano. Assorta nella contemplazione del bicchiere, indugiava con lo sguardo nel liquido scuro e si perdeva come i cubetti di ghiaccio in lento scioglimento.

 

 

[PAGINA 12]

occhiNocciolaLa  donna si affianca per passare. Centosettantasette centimetri di statura è il primo dato che transita nella mente allenata di Greg,  cui segue  una vera schedatura:  bocca priva di rossetto, occhi color nocciola, orecchini di perla ai lobi delle orecchie.

 

 

[PAGINA 13]

bulgariLa donna è scomparsa, ma la scia del suo profumo è lenta a disperdersi nell’aria.
«Bulgari Blu. Il profumo, intendo. E’ Bulgari Blu.»
Greg annuisce dentro di sé. Diavolo di una barista, il profumo è proprio Bulgari Blu, Gina è stata più brava di lui nel gioco dell’Indovino.
«E adesso che facciamo?»
Greg avverte la stonatura del plurale maiestatis, la faccenda è sua, soltanto sua.
«Non ti seguo davvero. Ciao Gina, ci si vede.»
Una volta fuori si guarda intorno, ma di lei nessuna traccia.

[PAGINA 20]

tendiscarpaSentirsi pulito e a posto è una esigenza personale e una forma di rispetto verso gli altri. E’ accurato nel vestirsi e  nello scegliere il capo giusto per ogni occasione, tratta i suoi vestiti con zelo, appende i pantaloni nelle stampelle al fine di evitare pieghe rovinose, ripone ogni volta  le scarpe nella scatola dopo l’uso, dopo averle ripulite e messe in forma sul tendiscarpe in legno.

[PAGINA 27]

tazzaGina Tornari, comproprietaria del bar ‘Sogni e Desideri’ assieme al fratello Augusto, si definisce barista per vocazione. Adora il suo lavoro e non lo scambierebbe con nessun altro. E’ abile nelle preparazioni, il caffè è favoloso, il cappuccino ha una temperatura ottimale per labbra e palato, la schiuma di latte è così densa che pare una crema.

 

[PAGINA  29]

barsporcoQuando alle diciannove Gina va via per lasciar posto al fratello, il locale non è più lo stesso, la perdita è sconfinata, diverso è lo spirito che vi aleggia dentro. Augusto non ha la stoffa della sorella, né il suo charme, prepara un caffè mediocre, serve il cappuccino con il latte che sbava dalla tazza e trabocca nel piattino, non ripulisce il bancone dai residui di vecchie consumazioni, non sostituisce il profumatore alla mela verde quando è scarico, non rastrella bicchieri e tazze dai tavolini, non sistema le seggiole intorno ai tavoli né ricompone i quotidiani spiegazzati.

 

[PAGINA  33]

DonnaMogano

La donna dai capelli color mogano profuma di mistero. E’ possibile disquisire dei suoi completi austeri, delle sue camicette bianche, del colore dei suoi capelli o fare supposizioni sulla sua professione, ma niente di più.

 

 

 

[PAGINA  35]

35innamorati

 

Accarezza il bicchiere a lungo bramato, il liquido scuro è ancora fresco, può sentirlo dal contatto con il vetro, lo ruota fino a trovare la piccola mezzaluna umida, sovrappone la sua bocca all’impronta della bocca di lei. L’essere innamorati in effetti rende stupidi.

 

 

 

[PAGINA 60]

liquori

Gina aggiusta le bottiglie fuori posto  sullo scaffale dai ripiani in vetro. Ha un modo tutto personale nel disporre i liquori e  Augusto non li rimette mai nell’ordine corretto.

 

 

 

[PAGINA 168]

cervi in lottaSaturo di risentimento nei confronti del suo adorato amico, si sente sotto scacco per la potenziale rivalità ormai conclamata e destinata a generare acredine. Per la prima volta nella vita si trova a contendere la donna con un altro uomo che è proprio il suo migliore amico. La classica storia da manuale.

 

[PAGINA 131]

stormiLa macchia scura in continuo movimento che sporca il limpido cielo di Ottobre è una nuvola di stormi che vola compatta in perfetto sincronismo. Alcuni  passanti si fermano incantati a guardare, la sensazione è quella di trovarsi di fronte all’opera di un pittore pazzo che abbozza pennellate a casaccio su una tela azzurra di immense  proporzioni. Gli uccelli si esibiscono in  suggestive virate, sfiorano la perfezione nel cambio simultaneo di direzione, sembrano  agire a comando nell’ esecuzione di geometriche figure e singolari animazioni ad onda, al pari di una pattuglia acrobatica militare.

 

[PAGINA 148]

megatteraLa megattera madre batte violentemente la pinna sull’acqua ad intervalli regolari per comunicare al piccolo la sua posizione. Il mancato contatto visivo dovuto al moto ondoso e alla distanza, viene compensato dall’udito e il  cucciolo di cetaceo, dopo aver captato il suono, lo riproduce in maniera analoga battendo la sua pinna e  rassicurando la madre della sua presenza. Nonostante l’espediente sonoro a volte capita che il piccolo finisca per smarrirsi nell’oceano, proprio come un bimbo in un grande supermercato.

 

[PAGINA 303]

cigni«Sai che in natura esistono specie monogame? Animali che dopo essersi accoppiati rimangono insieme per l’intera vita.»
«Comincio col farti notare che in natura il comportamento monogamo non è predominante, è dimostrato che le specie monogame sono più soggette al rischio di estinzione. Ma torniamo a noi, se lo scopo della domanda è capire da che parte sto, sono a favore della monogamia. Non ho mai tradito le donne con cui sono stato e non vedo perché dovrei cominciare a farlo adesso.»

 

 

 

[PAGINA 341]

0farfallaSi guarda le mani come quel giorno nel prato vicino al canale e le scopre imbrattate di polvere colorata. Ha ferito a morte la sua farfalla prediletta, negandole la possibilità di tornare a volare.

 

 

 

 

[PAGINA 348]

ubriacoPercorre con difficoltà il tragitto di ritorno per le gambe tremanti e poco stabili, le mani cercano appoggio per contrastare l’equilibrio vacillante. Non ha la più pallida idea di come si faccia a tamponare bruciore e nausea, né quali siano i rimedi efficaci per gestire i postumi di una sbornia. Si stende sul divano stremato e dolorante, ciò che vuole è soltanto dormire, magari senza risvegliarsi affatto.

 

 

[PAGINA 349]

0pentolaGina ribolle come una pentola d’acqua lasciata sul fornello acceso, si muove nervosamente passando da una stanza all’altra, tenta l’apertura di due finestre opposte per far passare un filo d’aria e contrastare la calura insopportabile. Per la prima volta sente di odiare la donna dai capelli color mogano, è furibonda e se deve schierarsi lo farà: starà dalla parte dell’amico.

 

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