Piero Chiara: Il cappotto di Astrakan

PIERO CHIARA

Il cappotto di Astrakan (1978)

27 Chiara

Ho acquistato questo libro al mercatino dell’usato, avevo già letto Piero Chiara anni fa e ne conservavo un piacevole ricordo. Lo scrittore, originario di Luino, è conosciuto per le ambientazioni dei suoi romanzi nei paesi di provincia del Lago Maggiore, ma in questo caso la storia esce dai confini nazionali e arriva fino in Francia.

Il protagonista della storia lascia il suo paese in riva al lago per Parigi, con l’intento di arricchirsi in “conoscenza del mondo” e avere esperienze da raccontare agli amici al ritorno in patria.

In cerca di alloggio, s’imbatte in una vedova, la signora Lenormand, che in via del tutto eccezionale gli cede in affitto la camera che era stata del figlio Maurice, solo perché l’uomo gli somiglia molto. Il protagonista prende quindi possesso di questa stanza piena di libri, per scoprire di avere gli stessi gusti in fatto di letture, la stessa taglia di vestiti (gli armadi sono ancora pieni) e perfino una sorprendente somiglianza con il precedente occupante. Nella stanza tra l’altro vive da padrone il gatto Domitien, tenace e risoluto, che non intende cedere spazio al nuovo venuto. Tra i due sarà guerra totale.

Entra poi in scena Valentine, una ragazza che lui scorge nuda dietro le tapparelle di una finestra e che farà di tutto per conoscere.

Il libro è un misto tra un libro giallo e una commedia degli equivoci piena di colpi di scena, con un cappotto di astrakan e una donna enigmatica che sono i due elementi chiave del romanzo e che spingono due ignari uomini verso un destino comune. La trama è senz’altro accattivante, ma ciò che colpisce è lo stile di scrittura, perfetto ed equilibrato che rende la lettura fluida e scorrevole. Le pagine sono pervase d’ironia e malinconico umorismo, soprattutto in quelle situazioni paradossali e quasi rocambolesche che la vita a volte ci propone, burlandosi di noi poveri umani. Mi è piaciuto molto e lo consiglio soprattutto agli amanti dei gatti.

Da questo romanzo è stato tratto l’omonimo film nel 1980, diretto dal regista Marco Vicario, con Johnny Dorelli nella parte di Piero/Maurice e Carole Bouquet nella parte di Valentine.

film

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