Giuseppe Pontiggia – La grande sera

Giuseppe Pontiggia

La grande sera – Prima pubblicazione Mondadori, 1989
La mia copia: La grande sera, edizione riveduta, 1995

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Per leggere questo romanzo di Pontiggia, piuttosto breve – solo 230 pp – e tra l’altro vincitore di Premio Strega ’89, ci ho messo due settimane. Un tempo incredibilmente lungo per i miei standard. Alla sera non reggevo più di una pagina, di giorno massimo dieci. Eppure la sinossi di quarta di copertina mi aveva catturato: storia di un uomo d’affari di mezza età che scompare senza avviso e senza lasciare tracce.

Nelle pagine si avverte tutta la pesantezza della situazione, e la sgradevolezza dei personaggi che ruotano intorno allo “scomparso” rende la lettura indigeribile. Si capisce subito che l’uomo è scappato per sottrarsi ai legami familiari, alle diverse amanti, agli affari e via discorrendo per costruirsi una vita altrove, nessuno resisterebbe con quel circo di personaggi intorno.

In ogni capitolo compare un nuovo personaggio, si fatica quindi a stare dietro a storia e dialoghi, anche se il tema di fondo è sempre l’assente, tutti vogliono capire se o fa sul serio. Eppure una volta arrivata alla fine sono stata contenta di averlo letto.

Cosa mi è piaciuto:

1) Il protagonista che appare come un vuoto, di lui non sappiamo nulla se non il poco che apprendiamo dagli altri.
2) Il fatto che il romanzo sia strutturato sulle vite degli “altri” e non su quella del professionista scomparso.
3) Le figure un po’ squallide dei familiari/amici/colleghi che lo cercano non tanto per ritrovarlo (stanno tutti meglio senza di lui) ma per motivi di opportunismo (affari) o infastiditi dall’incertezza di quell’atto, che giudicano anche irrispettoso.
4) La scomparsa che diventa segno di coraggio e di audacia
5) Alcuni brani scintillanti come diamanti, me li sono segnati tutti.
6) Il finale, inaspettato e luminoso, che dà aria alla vicenda come se si spalancasse improvvisamente una finestra.

Spero di aver reso bene lo sconcerto e le contraddizioni provate durante la lettura.

Lo avete letto?
Alla prossima!

Fabiola

 

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