Passione Audiolibri

Passione Audiolibri

Sono incappata per caso nel mondo degli audiolibri grazie a Storytel, e ne sono così entusiasta che voglio convincervi a provare.

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Ovviamente ascoltare un audiolibro non è la stessa cosa che leggere in prima persona, ma vi assicuro che è un’esperienza accattivante. Sono una “lettrice forte” quindi con me non attacca l’affermazione più diffusa che sancisce gli audiolibri adatti soltanto a chi non ama leggere.

Vediamo insieme i vantaggi dell’ascolto in audiolibro

Sfatiamo prima di tutto la mitica frase: “gli audiolibri sono per chi non ama leggere”. No, vi sbagliate, le cose non stanno per niente così: gli audiolibri sono per chi AMA leggere e per chi non è mai sazio di pagine. Leggere in audiolibro permette grande libertà nei movimenti meccanici, si possono fare pulizie di casa, stirare, cucinare leggendo un bel libro! Per me una rivoluzione. Sono una che fa lunghe e solitarie passeggiate in campagna, ed è una bellissima compagnia la voce che ti legge il libro mentre cammini. Quindi avete capito, no? Utilizzo l’audiolibro solo quando sono impossibilitata a leggere, e così facendo, aggiungo almeno 3-4 romanzi al mese su quelli letti in maniera tradizionale.

Gli audiolibri che si trovano nelle piattaforme sono edizioni integrali e quasi sempre traduzioni più recenti di quelle che abbiamo nei nostri scaffali, soprattutto per i classici;

I narratori hanno voci calde e sono bravi affabulatori; oggi si prestano alla lettura anche attori di cinema e teatro, l’esperienza risulta molto accattivante. A tal proposito voglio raccontarvi questa esperienza vissuta sulla pelle, la lettura in audiolibro dei Sillabari di Goffredo Parise dalla voce di Nanni Moretti. Un vero shock. Sono stata subito tentata di abbandonare, quel tono piatto e cantilenante mi dava sui nervi. Poi ho deciso di resistere e andando avanti mi sono accorta che per quel tipo di racconti, lineari, essenziali, dai dialoghi striminziti e con finali tronchi, la voce di Nanni Moretti era perfetta. Me lo sono goduto fino alla fine. Mai dire mai.

L’audiolibro è una forma di lettura incredibilmente sostenibile, non c’è consumo di carta e non occorre un supporto dedicato. Io mi sono organizzata così: navigo sul catalogo dal mio notebook per selezionare ciò che mi interessa, per poi fruirne da cellulare. Ho comprato delle cuffie che uso quando sono in casa, e sì, chiaro, l’ascolto è senz’altro più intimo e totalizzante che da auricolare. Mio figlio quando mi vede in giro per casa con la cuffia deve toccarmi la spalla per potermi parlarmi, perché avvolta nella voce narrante sono chiusa in una bolla, non sento altro che la storia, non ci sono per nessuno.

Un altro aspetto su cui vorrei soffermarmi e che in verità mi ha molto sorpreso, è che leggere in audiolibro aiuta a migliorare la propria scrittura. L’orecchio si fa attento alle virgole, ai punti, alle pause che la voce narrante fa sul testo, il tutto per rendere l’esperienza più coinvolgente. Ne ho fatto tesoro e ho imparato a leggere a voce alta ciò che scrivo, è più facile capire se il testo è fluido o necessita ancora di correzione.

Ultimo punto da non sottovalutare: i narratori pronunciano correttamente i nomi stranieri nel testo, quindi finalmente posso udire l’esatta pronuncia dei personaggi russi di Dostoevskij o i nomi e parole francesi che trovo nei romanzi di Proust, Zola o Guy de Maupassant: che meraviglia, un passetto in più a sostegno della propria cultura letteraria!

Vediamo adesso i punti di debolezza dell’ascolto in audiolibro:

Non sempre il catalogo rispecchia i gusti di chi legge. Per me, che sono avida lettrice di classici, il problema non sussiste, la scelta è vastissima, anche se non vi nascondo la mia delusione per aver trovato Walden di H.D Thoreau solo in lingua originale (inglese). Va anche detto che per l’Italia è una forma di fruizione abbastanza nuova e immagino che nel futuro troveremo in italiano un’offerta sempre più varia e diversificata.

All’inizio la storia è difficile da seguire, occorre ambientarsi nella vicenda e conoscere i personaggi, bisogna abituarsi allo stile dell’autore. Questo succede ogni volta che si comincia a leggere un nuovo titolo, ma sulla carta è più facile tornare in dietro per riprendere qualche passaggio che si è perso o afferrato poco. Più difficile è farlo con l’audiolibro e inoltre qui abbiamo una difficoltà aggiuntiva, che è il prendere confidenza con la voce del narratore, ma vi garantisco che sono scogli facilmente superabili.

Ascoltando un audiolibro è più facile distrarsi, questo è verissimo. La lettura di un libro richiede attenzione maggiore, gli occhi sono puntati sulle pagine, se non leggi non vai avanti, anche se può succedere di leggere senza comprendere perché ci siamo estraniati dalla storia. E tornare indietro al punto in cui abbiamo “sganciato” il cervello è più difficile in audiolibro (occorre utilizzare il tasto “rewind”), rispetto a ritrovare il segno sulla pagina.

Un altro punto su cui molti basano la propria reticenza all’audiolibro è l’abitudine di segnare a lato le frasi che colpiscono e che si vogliono ricordare una volta finito il libro. Lo faccio anch’io dalla notte dei tempi. E in audiolibro? Io ho risolto così: leggo in audiolibro i titoli di cui possiedo anche il cartaceo e vado di pari passo. Se sono in casa non c’è problema, ho il libro a portata di mano e segno la frase. Se sono a passeggiare lo faccio al rientro, mi segno le parole chiave e quando ho tempo le rintraccio nel cartaceo. Vi convince questa soluzione?

Ultimo punto della lista: il costo di un abbonamento può essere considerato punto di debolezza? Sulle varie piattaforme siamo intorno al 10€/mese che non è poco, dipende quindi dall’utilizzo che se ne fa. Per chi come me compra libri cartacei (anche se molto usato) è un costo aggiuntivo, ma se si “ascoltano” 2-3 libri al mese, la spesa risulta accollabile.

Sono riuscita a vincere le vostre resistenze? Molte piattaforme offrono abbonamenti di prova gratuiti, perché dunque non farvi tentare?

Buon ascolto e alla prossima!

Fabiola

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