Andrea Bajani: Il libro delle case

Andrea Bajani – Il libro delle case (Feltrinelli, 2021)

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Io Bajani non lo avevo mai letto, e se non fosse stato per la cara amica che me lo ha consigliato, sarebbe rimasto uno sconosciuto. Di questa amica mi sono fidata perché conosco i suoi gusti e l’ho dovuta pure ringraziare perché questo romanzo è strabello, entrerà di sicuro nella rosa dei migliori letti nel 2022.

I protagonisti della vicenda si chiamano IO, FRATELLO, SORELLA, PADRE, MADRE, MOGLIE, AMANTE, NONNA, POETA, PRIGIONIERO e così via, fa abbastanza strano ma l’ho trovato geniale. La struttura è ancora più singolare, il romanzo può essere letto in ordine sparso (tranne l’ultimo capitolo che va letto per ultimo) perché non c’è una vera trama da seguire.

La storia di IO prende vita e si arricchisce nella nostra immaginazione via via che le “case” vengono svelate. Queste case non sono tutte fatte di muri, ad esempio “casa” è la cabina telefonica da cui un giovane IO chiama AMANTE; “casa” è la Renault 4 dove venne trovato il corpo di Moro; “casa” è la Banca dove IO va a concordare il suo primo mutuo; “casa” è l’ascensore che vede salire e scendere la famigliola e poi improvvisamente IO da solo e così via.

Il senso è che tutte le “case” della nostra vita conservano memoria, sanno chi siamo e custodiscono gelosamente i nostri segreti. La prosa è splendida, evocativa, a tratti poetica, c’è dolcezza e delicatezza tra le pagine e anche tanto dolore nel non detto ma facilmente immaginabile, come la casa vuota di Io con i post-it pieni d’amore che Moglie ha crocifisso sui chiodi dei quadri rimossi:

«All’ingresso di Io, il passaggio è quello di una crocefissione. Invece di lasciare i chiodi nudi a boccheggiare nello spazio, Moglie li ha utilizzati per crocefiggere le parole che Io, per anni, le ha lasciato scritto su dei foglietti prima di uscire e chiudere la porta.»

Il libro delle case mi ha lasciato addosso la meraviglia di aver letto qualcosa di speciale, di nuovo, di unico. Ve lo consiglio, pur consapevole che non sia un libro per tutti e che le sue particolarità (che ho amato) possano facilmente dissuadere altri tipi di lettori.

Buona lettura!

Fabiola

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