IAN McEWAN
“Espiazione” – ( Titolo originale: Atonement, 2001)
Siamo nel 1935, la tredicenne Briony Tallis dalla fervida fantasia e convinta di avere stoffa di scrittrice, assiste non vista ad uno strano evento tra sua sorella Cecilia e Robbie, figlio della domestica di famiglia, senza avere elementi né maturità per valutare cosa sia avvenuto realmente. Una lettera sbagliata finisce nelle sue mani e la conduce verso conclusioni affrettate ed arbitrarie. L’impossibilità di discernere tra quanto realmente visto e quanto immaginato, la spingerà in una spirale di eventi troppo grandi per la tenera età e quando diventerà testimone di un nefasto incidente, non si farà scrupoli nell’accusare un innocente. Un misfatto che la segnerà per tutta la vita. Nelle successive parti del romanzo vedremo di nuovo Robbie anni dopo durante la ritirata su Dunkerque sotto l’incalzata tedesca, poi Briony e Cecilia infermiere crocerossine, fino all’epilogo ambientato ai nostri giorni. E’ il mio primo incontro con McEwan, grandi erano le aspettative e forse per questo motivo la lentezza esagerata dei primi capitoli, pur in uno stile impeccabile, mi aveva lasciato perplessa. Quando la vicenda prende il giusto ritmo, l’abilità narrativa dello scrittore si rivela potente, soprattutto nelle descrizioni dei processi interiori che logorano i vari personaggi. Più volte assistiamo allo stesso evento raccontato da differenti angolazioni, dove i vari protagonisti aggiungono o cambiano i dettagli. La vicenda una volta avviata non perde mai la sua intensità e il lettore è concentrato nel cercare insieme a Briony un modo per espiare l’orrenda colpa. Bellissima la lettera che Briony riceve dall’editore, geniale la trovata del finale, anche se l’avrei preferito meno affrettato. Qualche lungaggine descrittiva nulla toglie al romanzo che gioca con grande maestria sul detto e non detto, sull’accaduto e immaginato, sul rimpianto ed il rimorso. Mi è piaciuto molto, lo consiglio.